Intervista con Babette
Babette proviene dalle Fiandre, si trova a Parigi per uno stage e sogna da quando era bambina di venirci ad abitare. Ama l’atletica e si allena spesso percorrendo i sentieri del parco Montsouris, di fronte alla Cité Universitaire.
Come descriveresti la Cité Universitaire a qualcuno che non ne ha mai sentito parlare?
Direi che è un luogo molto bello dove puoi conoscere delle persone, le Maison sono in generale piuttosto corrette, quello che promettono è quello che riceverai, hai tutto quello che ti serve per studiare e per divertirti, è una combinazione perfetta per gli studenti.
In che modo questa atmosfera internazionale ti ha aiutato nelle relazioni sociali?
Direi che sono contenta di essere in brassage, cioè di risiedere in una Maison diversa rispetto alla mia nazionalità, altrimenti avrei incontrato per lo più belgi, perdendo l’occasione di conoscere un’altra cultura e di farmi qualche amico italiano. Poi è inevitabile, abitando all’estero è normale vedersi fra connazionali, mi piace ogni tanto parlare fiammingo. Ho un buon francese, non ho difficoltà nel parlarlo, ma non è la stessa cosa che parlare la mia lingua!
Hai stretto delle amicizie importanti qui alla Cité Universitaire?
Le amicizie che ho stretto qui sono diverse da quelle che ho in Belgio. C’è qualche persona con cui mi trovo bene e penso che questi rapporti si svilupperanno in seguito. Inoltre ci sono molti amici che mi vengono a trovare, che mi conoscono da tempo, con i quali parliamo di tutto. C’è sempre l’idea che saranno soltanto quattro mesi quelli che trascorrerò qui, quindi penso che non avrò il tempo sufficiente per costruire delle amicizie che dureranno per la tutta vita, ma è bello sapere che c’è qualcuno che conosco che proviene dall’altra parte nel mondo, un giorno magari potrò andarlo a trovare.
Pensi che il tuo soggiorno qui alla Cité Universitaire sarà importante per il tuo avvenire?
Innanzitutto il fatto di aver abitato all’estero è di per sé un’esperienza importante. Fino ad ora avevo solo abitato in Belgio, assieme ai miei genitori, qui invece vivo da sola, devo organizzarmi la mia vita. Sono venuta a Parigi soprattutto per migliorare il francese, studio giurisprudenza in Belgio ed è importante per la mia carriera padroneggiare bene questa lingua. Questo mi aiuterà in particolar modo se vorrò orientare i miei studi verso il diritto internazionale.