Intervista a Elisa Salvador
Elisa Salvador, originaria di Torino, è una ricercatrice associata presso l’Ecole Polytechnique e Assistant Professor presso l’ESSCA School of Management di Parigi. Ha soggiornato presso la Maison de l’Italie dal 2012 al 2015 durante il periodo di visiting researcher all’Ecole Polytechnique.
Immaginati di dover spiegare che cos’è la Cité Universitaire a qualcuno che non la conosce. In che modo la descriveresti?
E’ davvero difficile riuscire a descrivere cosa è realmente la Cité Universitaire a qualcuno che non la conosce, perché per conoscerla davvero bisogna assolutamente provare l’esperienza di vivere un periodo della propria vita in questo ambiente. La Cité Universitaire possiede talmente tante particolarità da renderla un ambiente unico al mondo. La Cité puo’ essere definita come un micro mondo all’interno della capitale francese ed emana un fascino straordinario che le deriva dalla sua anima internazionale. All’interno della Cité è possibile incontrare studenti e ricercatori che provengono da tutte le parti del mondo e che contribuiscono a diffondere la cultura e le tradizioni del loro paese. A qualunque ora del giorno e della notte si possono incontrare persone con una o più valigie al seguito. Si tratta di studenti o ricercatori che arrivano per trascorrere un periodo di studio o di lavoro di ricerca alla Cité: quasi tutti portano con sé qualcosa del loro paese di origine. La Cité Universitaire è davvero un ambiente multiculturale tutto da scoprire, con un enorme bagaglio di risorse uniche al mondo che non possono che arricchire colui che ha il privilegio di soggiornarci per un periodo della propria vita!
Pensi che questa esperienza sia stata importante per la tua vita, professionale e non?
L’esperienza alla Cité Universitaire in generale e alla Maison de l’Italie in particolare è stata senza dubbio molto importante per la mia vita professionale e non. Durante i tre anni trascorsi alla Maison de l’Italie ho lavorato su numerosi progetti di ricerca che mi hanno permesso di ottenere pubblicazioni molto rilevanti per il mio curriculum di ricercatrice. E tutto questo è stato reso possibile grazie all’ambiente estremanente efficiente della Maison de l’Italie: potevo trascorrere intere giornate a lavorare davanti al computer nel mio studio in un ambiente tranquillo e silenzioso, l’ideale per il mio lavoro di ricercatrice. Senza dubbio, non sarei riuscita ad ottenere tali risultati in un altro ambiente. Inoltre, il solo fatto di essere residente in un ambiente cosi’ internazionale come la Cité, ha arricchito enormemente la mia mente: in tre anni, ho avuto l’impressione di aver vissuto contemporanemante in più paesi e di aver conosciuto culture e tradizioni completamente diverse dalle mie. Conservo un bel ricordo delle colazioni al College d’Espagne, che è una delle poche Maisons ad avere ancora una caffetteria-mensa all’interno, circondata da residenti che parlavano per lo più spagnolo. Era un po’ come ritrovarsi direttamente in Spagna per poi tornare in un attimo in Francia e in Italia. E’ anche questo il bello della Cité universitaire: hai l’impressione di poter passare rapidamente da un paese all’altro, per poi immergerti di nuovo nell’ambiente francese.